Le origini del Comune di Viterbo traspaiono dai reperti archeologici che sono stati ritrovati nei secoli, indicanti l’esistenza, fin dai primordi del neolitico, di una popolazione etrusca autoctona: intorno al Comune di Viterbo, i ritrovamenti al Rinaldone e le tombe del Riello ne sono la testimonianza.
Nell’VIII secolo dell’era cristiana, il castrum viterbii, era questo il suo nome, attirò l’attenzione di re Desiderio, ultimo re dei Longobardi che,volendo invadere il Ducato di Roma, venne qui con un forte esercito, fortificò la città di Viterbo con mura e possenti torri e vi fece la sua base, da cui partire per la conquista della città eterna.
Fu però atterrito dalle scomuniche inviategli dal Papa Adriano I, ma forse anche dall’esercito di Carlo Magno, re dei Franchi, che il Papa aveva chiamato in aiuto; abbandonò così i suoi propositi di conquista e risalì velocemente verso la Toscana.
Il Comune di Viterbo ne trasse molti benefici, in quanto, fortificata come era, attirò gente dai borghi vicini ed anche molti longobardi decisero di rimanervi. Viterbo cominciò così ad acquisire importanza politica e militare su tutto il territorio e ad ingrandirsi notevolmente. Nei secoli successivi la città di Viterbo fronteggiò le scorrerie dei Turchi, che si erano impadroniti di Civitavecchia e quelle dei Normanni. Nel 1148 la città di Viterbo si costituì in libero Comune, promulgando nel 1251 il proprio Statuto, uno dei primi esempi in Italia. A Viterbo, chiamata ancora oggi la Città dei Papi,vennero tenuti nel XIII secolo diversi conclavi (riunione dei cardinali per la nomina del Papa), tra cui quello più lungo che la storia ricordi; anzi la stessa parola conclave è stata adoperata per la prima volta quando i viterbesi tennero chiusi cum clave (a chiave), appunto nel Palazzo Papale, i cardinali perché si affrettassero ad eleggere il Papa. Durante le lotte tra Papato ed Impero, la città di Viterbo ebbe alterne vicende, l’imperatore Federico II le concesse vari privilegi, tra cui quello di coniare moneta; Viterbo divenne capoluogo del Patrimonio di San Pietro, cioè di tutti i territori donati alla Chiesa; Viterbo fu eretta sede vescovile nel 1192. La storia ci riferisce che fino al XIV secolo vennero intraprese continue lotte per la supremazia del territorio di Viterbo, prima tra le Famiglie più importanti, poi contro Roma ed infine contro gli Imperatori. Fu una guerra continua per l’acquisizione dei villaggi vicini e per il predominio sulla Città di Viterbo.
Nei secoli successivi Viterbo ritornò sotto il dominio di Roma, seguendone da allora le sorti. Viterbo continuò ad attrarre visitatori da tutto il mondo, non solo come tappa obbligata sulla Via Francigena che dall’Inghilterra, attraverso la Francia, portava i pellegrini a Roma verso la Tomba di San Pietro, ma perché la fama dei miracoli di una Santa fanciulla di nome Rosa, protettrice della Città, attirava presso il suo monastero imperatori, capi di stato e persone di ogni rango.Viterbo deve la sua importanza anche alle sue acque sorgive minerali che sgorgano nei dintorni della Città e l’hanno resa famosa fin dall’antichità per le sue acque sulfuree che hanno alimentato le numerose terme etrusche e romane, i cui ruderi sono sparsi sul territorio. Attualmente le terme di Viterbo, con l’acqua che sgorga alla sorgente del Bulicame a 52°C, sono in funzione degli stabilimenti termali dotati di alberghi e sofisticate attrezzature.